domenica 21 novembre 2010

Wandervögel: storie di inizio secolo

All'inizio del Novecento, uno studente liceale di Berlino, Karl Fischer, diede vita al gruppo dei Wandervögel, "uccelli migratori". In origine si trattava soltanto di un manipolo di ragazzi del quartiere di Steglitz. Ma già nel 1904 i Wandervögel erano migliaia, sparsi per tutta la Germania.
I Wandervögel erano animati da un acceso spirito antiborghese che si esprimeva nella vita del campo, del cameratismo. Disprezzavano i miti borghesi del denaro, della felicità materiale, del successo, della vita comoda, oltre che gli pseudo-valori della società liberaldemocratica e della sua ideologia.
Ancorché estranei alla vita politica, i Wandervögel erano nazionalisti. Sognavano la 'rinascita' della Patria attraverso i Männerbunde (ordini virili), piccole élite unite dal culto dell'amicizia e del cameratismo.
Il pregevole saggio di Winfried Mogge (direttore dell'Archivio del Movimento giovanile tedesco) ha l'indubbio merito di contribuire alla riscoperta dei Wandervögel, dopo decenni di messa al bando perché ingiustamente assimilati alla gioventù nazionalsocialista.
L'Autore spiega che ad accomunare e caratterizzare i Wandervögel erano "un certo modo di vestire, l'emozione della riscoperta della canzone e della danza popolare, la liberatoria esperienza di sé all'interno del gruppo. E inoltre, e soprattutto, le escursioni, un modo di entrare in contatto con la natura che andava ben al di là del viaggiare "economico". Queste gite, infatti, in fondo non originali e riprese da motivi letterari, in quella situazione storica vennero afferrate al volo, golosamente, come possibilità di vivere la comunità e di distaccarsi, almeno per un po', dalla famiglia e dalla scuola, dagli istituti "ufficiali" della socializzazione. In questo contesto si potevano sviluppare e sperimentare modi di vivere e di comportarsi propri e nuovi: nei gruppi si poteva assaporare <>, nelle leghe si poteva articolare la protesta contro il mondo in cui si viveva e riflettere su altre e migliori possibilità di essere uomini. Nel manifesto programmatico elaborato e divulgato sull'Alto Meissner non c'erano dichiarazioni concrete su come dovesse apparire l'agognato futuro; ma venivano espressi, in sintesi, i desideri e le nostalgie di questo Movimento giovanile: <>".
Nella Prefazione, Oliviero Toscani, provocatorio maestro della fotografia, rende omaggio ai Wandervögel: "Fin da quando eravamo studenti a Zurigo, quando ci incontriamo tra compagni, continuiamo a scambiarci l'augurio Gut Licht (buona luce), il saluto dei Wandervögel, che attraverso l'uso della loro "cassettina della luce", la macchina fotografica, seppero far conoscere e imporre un preciso stile di vita".
Il libro di Winfried Mogge - corredato di un cospicuo apparato iconografico - è pubblicato dalle Edizioni Socrates (http://www.edizionisocrates.com).

1 commento:

  1. Il fondatore dei Wandervogel fu Hermann Hoffmann, non Karl Fischer

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