giovedì 10 marzo 2011

Su Massimo...



La storia di Massimo la conosco in molti, tanti ma troppo pochi. 
Una storia che viaggia sulle note e sulle parole. 
E' una di quelle favole che si possono raccontare solo con una canzone, è un disegno di cui ti rimangono impressi  i colori, una statua di cui ricordi le impressioni e la delicatezza del marmo con cui è stata costruita.
Ed è strano parlare con emozione di una persona che non s'è mai conosciuta, ma per Massimo è differente, è come se lo avessimo conosciuto tutti, e così con presunzione approfondire o meno le vicende della sua vita diventa una questione marginale. Attraverso le sue poesie è riuscito a lasciare molto di più di quanto si sarebbe potuto fare con degli articoli di giornale, con un libro, con un film, con un manifesto. Ci ha consegnato con estrema umiltà parole che fanno vibrare i cuori raccontando un pezzo d'Italia dimenticato, ha innalzato gli animi di coloro che si stavano per arrende ed ha riscattato sentimentalmente coloro che si sentivano ormai sconfitti.
Massimo è una storia da cantare, è un fischiettio che manteniamo nel cuore in una giornata uggiosa, è un calcio alla vita "come fosse un somaro che non vuol camminare", un sorriso al nostro sogno, la conferma della purezza delle nostre volontà e delle passioni che ci spingono a donarci con forza e continuità. Rinchiudere il suo nome sotto il cappello di una sola comunità politica sarebbe contrastare il senso della vita di Massimo, consegnata a noi perchè la cantassimo al futuro!


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