domenica 18 dicembre 2011


"Il meraviglioso non suscita in noi nessuna sorpresa, perché il meraviglioso è ciò con cui abbiamo la più profonda confidenza. La felicità che la sua vista ci procura sta propriamente nel fatto di veder confermata la verità dei nostri sogni" (Ernst Jünger).

Mercoledì 21 Dicembre - ore 19.00
Salutiamo il nuovo sole
Solstizio d’inverno, Natale, Capodanno… Tutto in questo periodo dell’anno porta con sé il marchio del cambiamento. Anche il mese che arriva, gennaio, primo di dodici, alla mezzanotte del 31 dicembre riceve il testimone dal vecchio e rinasce come nuovo. Non a caso prende nome da Ianus, il dio romano Giano che presiede agli inizi, alle porte e ai passaggi. Quelli materiali come quelli immateriali. Anche l’inizio di una nuova impresa è votato a Giano. Anche un’impresa economica…
Racconta una leggenda che Giano ricevette da Saturno (grato per l’ospitalità ricevuta) il dono di vedere sia il passato che il futuro. E per questo la tradizione lo raffigura come Giano Bifronte.
Questo, per tutti noi, è un tempo di passaggio per molti motivi che vanno al di là della semplice osservazione del calendario. Uno su tutti: siamo passati dal governo della politica a quello delle banche. E non è un cambiamento da poco, visto che questa minaccia toglieva il sonno a molti già quasi un secolo fa (do you remember the «complotto demoplutogiudaico»?) e si è realizzata al di là delle più fantasiose previsioni dei complottisti più stralunati.
Nel 1997 Giano Accame (nomen omen) scrisse un libro dal titolo Il potere del denaro svuota le democrazie. Mai titolo fu più perfetto presagio di accadimenti incombenti… D’altra parte, già allora Giano scriveva che (con il governo “tecnico” presieduto da Carlo Azeglio Ciampi) le sinistre avevano «messo negli anni Novanta il Paese nelle mani dei banchieri che vediamo adesso che razza di imbecilli sono».
Oggi sembra essere tornati a quel punto, ma purtroppo non è così: è molto peggio, perché la brillante soluzione tecnocratica non colpisce solo l’Italia ma anche altre nazioni europee e l’attacco alla politica è infinitamente più massiccio e pervasivo. Negli anni Novanta era un fatto sostanzialmente italiano, oggi è globale a causa della crisi scatenata proprio da quegli stessi «imbecilli»…
Temevamo un futuro governato dagli squali della finanza e avevamo immaginato quel mondo cupo con romanzi e film. Ora che quel futuro ci ha raggiunti sentiamo il peso di un potere enorme e apparentemente invincibile. Ma in nome di Giano (quello divino e quello umano che abbiamo conosciuto e amato), dobbiamo guardare agli insegnamenti del passato per dare al futuro una prospettiva nuova.
Non c’è notte tanto lunga che possa impedire al sole di risorgere.
Dipende da noi e solo da noi.

di Gabriele Marconi

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