mercoledì 5 gennaio 2011

Ti aspettiamo a braccia aperte

(Adnkronos)
Roma - (Adnkronos/Ign) - Da Milano a Roma e Palermo, in centinaia manifestano il dissenso contro la decisione del governo brasiliano di non estradare l'ex militante dei Pac (FOTO). Lungo colloquio del premier con il figlio del gioielliere che rivela: ''Mi ha promesso maggiore fermezza''. Ma "il Brasile resta un Paese amico''. Farnesina: non esclusa iniziativa europea. Mantica: faremo ricorso a Corte Suprema del Brasile

Roma, 4 gen. (Adnkronos/Ign) - E' stato il giorno della protesta in piazza oggi contro la decisione del governo brasiliano di non estradare l'ex militante dei Pac, Cesare Battisti. Da Milano a Palermo, passando per Roma, in centinaia hanno manifestato il loro dissenso. Nella capitale, nel pomeriggio, si è tenuto un sit-in davanti all'ambasciata del Brasile. Presente anche Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, ucciso dai Proletari armati per il comunismo il 16 febbraio del '79. Molti i militanti del Movimento per l'Italia, molte le bandiere tricolori. Un grande striscione con la scritta 'Giustizia calpestata' è stato esposto davanti alle finestre della sede diplomatica. Alcuni cittadini davanti al portone della ambasciata hanno mostrato un cartello con la scritta 'Battisti, giustizia sì vendetta no'.

Di cori, slogan, striscioni, cartelli e volantini il messaggio è stato unico: "Estradizione subito per Cesare Battisti!". I manifestanti hanno rinunciato alle bandiere di partito, ma sono determinati nel chiedere che l'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo venga consegnato alla giustizia italiana. Tra i più attivi nel lanciare slogan i ragazzi della Giovane Italia, il movimento giovanile del Pdl. Sventolando le bandiere tricolori e mostrando i cartelli che recitano "l'Italia vuole giustizia" e "Rispetto per le vittime", urlano a gran voce: "Il popolo italiano non ha dimenticato, Cesare Battisti deve essere estradato!".

Altri cori, rivolti verso le finestre della sede diplomatica brasiliana, scandivano: "Battisti sei un terrorista, sei solo un terrorista!". I giovani italiani del Partito popolare europeo hanno invece usato l'arma dell'ironia distribuendo volantini in cui un Lula caricaturizzato prende in braccio un Ahmadinejad vestito da sposa. La scritta recita: "In love for terrorists". La manifestazione, che nei momenti di massima partecipazione ha visto presenti a piazza Navona tra le 400 e le 500 persone, è andata avanti fino alle 19 mentre a due passi, a corso Rinascimento, sono comparsi manifesti che chiedevano la liberazione dell'ex terrorista. "Battisti libero! Liberiamo gli anni '70" recitano i manifesti, almeno 6, che sono firmati dalla sigla 'Militant' e riportavano un primo piano del volto dell'ex terrorista. I manifesti sono stati fotografati e segnalati alla polizia presente a piazza Navona da Potito Perruggini Ciotta, nipote del brigadiere Giuseppe, ucciso da Prima Linea a Torino il 12 marzo del 1977. "Viste le tecnologie, come le telecamere, in possesso degli investigatori sarebbe il caso di identificare immediatamente gli autori di questa squallida provocazione", dice Perruggini Ciotta.

A piazza Navona erano presenti anche esponenti politici, che hanno dato il loro sostegno alla manifestazione, oltre a Vincenzo Ammirata, sottufficiale della Polizia di Stato, ed Elio Centurioni, sottufficiale dei Carabinieri. Il primo, scampato all'assalto brigatista alla sede della Democrazia cristiana a piazza Nicosia il 3 maggio del 1978, il secondo, ferito dalle Br il 12 marzo del '77. E tra i firmatari della petizione c'è stato anche un cittadino brasiliano. Le firme raccolte verranno poi portate al Parlamento europeo per chiedere un'azione a favore dell'estradizione in Italia dell'ex terrorista.

In mattinata una manifestazione di protesta di Giovane Italia, movimento giovanile del Pdl, si è svolta anche a Palermo presso il consolato del Brasile davanti al quale era stato esposto uno striscione con la scritta 'Battisti terrorista, estradizione subito' e sono stati scanditi slogan contro il presidente del Brasile.

A Milano, invece, un centinaio di manifestanti della Lega Nord hanno protestato davanti al consolato brasiliano, con lo slogan 'Battisti ha ucciso gli uomini, Lula ha ucciso la giustizia'. Davanti al consolato brasiliano hanno manifestato anche una ventina di manifestanti del Psi. Il presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Davide Boni, presente al presidio, ha annunciato che incontrerà le famiglie delle vittime di Battisti e manderà una lettera al consolato brasiliano. E ha parlato di boicottaggio dei prodotti brasiliani, come "segnale forte" per protestare contro la decisione dell'ex presidente Lula, annunciando anche un ordine del giorno in Consiglio regionale della Lombardia per "impegnare il governo nazionale a riconsiderare gli accordi bilaterali vigenti tra Italia e Brasile nel caso in cui non venga concessa l'estradizione'' di Battisti.. Anche nel capoluogo lombardo, sul muro di una scuola in via Brunacci, in mattinata è apparsa una scritta pro Battisti: accanto alla frase 'Battisti libero' scritta con la vernice, gli agenti della Questura hanno trovato il disegno di una stella a cinque punte.

In tarda serata la notizia che il presidente del Supremo Tribunale Federale brasiliano, Cezar Peluso, ha disposto la riapertura del fascicolo sull'estradizione di Battisti. La decisione è arrivata dopo la richiesta di scarcerazione dei legali dell'ex Pac e il relativo ricorso presentato dal governo italiano.

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