giovedì 26 maggio 2011
La moratti non sarà un gran sindaco ma...
Gli assassini del giovane militante del Fronte della Gioventù Sergio Ramelli, il leader curdo della lotta separatista armata Abdullah Öcalan, gli autonomi dei centri sociali coinvolti negli scontri con la polizia e i genitori di Carlo Giuliani, il 23enne assassinato a Genova nel luglio del 2001 durante gli scontri del G8.
La carriera forense del candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia è ricca di processi ad altissimo interesse politico.
Pisapia, avvocato penalista "di razza" (suo padre, uno dei più noti principi del foro negli anni Sessanta e Settanta, è stato l'autore del codice di procedura penale del 1989), è stato il legale di alcuni fra i più discussi imputati degli ultimi vent'anni. Famoso nella aule di Palazzo di Giustizia per le sue arringhe decise, per il garbo dei modi e per la forte dose di garantismo, ha saputo guadagnarsi il rispetto di tutti i suoi ex colleghi, anche di coloro che si trovavano a difendere la controparte.
Impegnato in politica tra le fila di Rifondazione Comunista fin da ragazzo, non ha mai perso l'occasione di difendere imputati altrettanto politicamente schierati nelle aree di estrema sinistra. Processi delicati e controversi. Che, ancora oggi, si trascinano dietro strascichi di polemiche. Primo fra tutti, il caso Ramelli.
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